
Attenta all'evoluzione del settore agricolo e in particolare della
difesa delle colture, Gowan Italia
ha sviluppato in questi anni anche una linea di
soluzioni innovative di origine naturale, o in generale di nuova concezione, che possono integrare in maniera funzionale i tradizionali mezzi chimici nell'ottica dei moderni principi di
sostenibilità.
Fra queste, una delle soluzioni di maggior interesse è rappresentata senza dubbio da
Ibisco, il formulato elicitore anti-oidico a base di Cos-Oga,
distribuito in esclusiva da Gowan Italia e già impiegato da qualche anno con grande soddisfazione per la difesa di solanacee e cucurbitacee in serra dagli orticoltori.
Sta ora giungendo al termine il percorso registrativo di estensione d'etichetta che porterà nel prossimo futuro alla possibilità d'impiego anche per il
controllo dell'oidio della vite.
Scegli l'innovazione
- Prima "sostanza attiva a basso rischio" autorizzata in Europa;
- meccanismo d'azione anti-resistenza;
- sicuro per l'uomo e l'ambiente;
- selettivo per le colture;
- impiegabile fino al giorno della raccolta;
- conforme alle più esigenti richieste della filiera agroalimentare.
Il "
valore molto innovativo" di Ibisco è stato anche confermato dall'importante riconoscimento ottenuto (unico agrofarmaco fra i premiati) in occasione di Fieragricola con il
Premio innovazione 2016.
La sostanza attiva
Cos-Oga (chito-oligosaccaridi oligo-galaturonidi) rappresenta la
prima "sostanza attiva a basso rischio" autorizzata secondo il Regolamento europeo relativo all'immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari (Ce, Reg. 1107/2009 - art.22).
Caratteristiche chimiche e meccanismo d'azione
Cos-Oga è una sostanza attiva costituita da un
complesso brevettato di oligosaccaridi di origine naturale, messa a punto dallo spin-off universitario FytoFend SA (Belgio), formato da una parte di derivazione chitosanica e una pectinica.
Cos-Oga riproduce le interazioni pianta-patogeno
- In natura il chitosano è un componente delle pareti cellulari dei funghi patogeni. A contatto con la pianta, il chitosano viene degradato dagli enzimi chitinasi e glucanasi formando i frammenti "Cos" (chito-oligosaccaridi).
- Le pectine invece sono componenti delle pareti cellulari vegetali. Gli enzimi fungini poligalaturonasi possono causare la degredazione delle pareti pectiniche, formando i frammenti "Oga" (oligo-galatturonani).
I frammenti del chitosano (Cos) vengono rilevati dalla pianta come
molecole "
estranee" provenienti da un agente patogeno ("non-self", in immunologia), mentre i frammenti di pectina (Oga) vengono rilevati come provenienti dalla degradazione della parete cellulare vegetale ("self").
Ibisco agisce come 'elicitore' (attivatore) delle difese naturali della pianta
Legandosi ai recettori della membrana vegetale, le componenti Cos e Oga producono un doppio
segnale biochimico d'allarme, che si diffonde nella pianta e provoca diverse
risposte fisiologiche di difesa, come ad esempio:
- ispessimento delle pareti vegetali attraverso la deposizione di callosio e lignina
- effetti sull'attività perossidasica
- bio-sintesi di proteine di patogenesi "PR protein", coinvolte nel meccanismo di Resistenza sistemica acquisita "SAR"
La pianta diventa così in grado di
contrastare eventuali attacchi da parte dei funghi patogeni, quale in particolare l'oidio.
Grazie ai diversi processi di difesa coinvolti,
non è soggetto al rischio di sviluppare resistenze da parte dei patogeni.
Impieghi d'etichetta
Ibisco può essere impiegato per il controllo dell'oidio delle cucurbitacee (melone, anguria, zucchino, zucca, cetriolo) e solanacee (pomodoro, peperone, melanzana) in
coltura protetta.
Il suo impiego n
on prevede un periodo di sicurezza da rispettare prima della raccolta, viste le caratteristiche della sostanza attiva, che non è tossica per l'uomo, gli animali e l'ambiente e per la quale
non sono previsti limiti massimi di residuo sulle derrate alimentari.
Ad affiancare gli impieghi oggi previsti su orticole, nel prossimo futuro
arriverà anche l'impiego su vite per il controllo dell'oidio.
Posizionamento tecnico
Ibisco va impiegato in modo
preventivo, con almeno 2-3 interventi fogliari ripetuti, in modo da manifestare un
effetto elicitore "
cumulativo" sui meccanismi di auto-difesa della pianta.
Ibisco si inserisce perfettamente anche all'interno di strategie di difesa integrate con gli antioidici tradizionali, sia nelle fasi iniziali che successivamente, fino alla raccolta dei frutti (
impiegabile anche fra uno stacco e l'altro).
Nelle fasi più critiche intorno alla fioritura si consiglia di impiegare Ibisco in miscela con antioidici sistemici come ad esempio
Domark.
Efficacia dimostrata
L'efficacia antioidica di Ibisco è
dimostrata da diversi studi e prove sperimentali, svolti da centri di saggio ed enti ufficiali, e negli ultimi anni confermata anche dagli agricoltori che hanno impiegato con ottimi risultati.
Scopri alcuni esempi di prove sperimentali
Per ulteriori dettagli e approfondimenti è disponibile la
brochure informativa:
Ibisco®: marchio registrato Gowan Italia