
Proseguendo la stagione 2019 così come pare essere partita, le seminatrici per il mais stanno già per entrare nei campi. E in diverse ci sono già entrate. La prima pratica da eseguire a cavallo della semina è quella di
diserbo, applicando le più opportune
miscele dicotiledonicide e graminicide per controllare da subito le infestanti.
Di seguito vengono riportati i risultati di una specifica ricerca avanzata effettuata su
Fitogest®, dal quale sono state estratte le molecole contenute in formulati che riportino in etichetta il
diserbo del mais di pre-emergenza o di post-precoce, indipendentemente dal loro livello di efficacia.
Per eventuali
approfondimenti tecnici, cliccando sul nome di ogni molecola si giunge alla relativa pagina di Fitogest
®, nella quale è poi possibile prendere visione dei
formulati commerciali disponibili, unitamente alle etichette ministeriali. Inoltre, in corrispondenza dei prodotti facenti capo ad aziende partner di Fitogest
® sono anche disponibili ulteriori materiali informativi, come
depliant, brochure e pagine catalogo.
Dalla ricerca effettuata, risulta che in banca dati ammontano a
195 formulati autorizzati su mais aventi azione erbicida. 36 le sostanze attive, ma solo
13 quelle impiegabili nel timing preso in considerazione.
Aclonifen e
Clomazone appartengono al
Gruppo HRAC F3, inibizione della sintesi del pigmento, e sono rappresentanti rispettivamente delle famiglie chimiche dei nitrodifenileteri e degli isossazolidoni.
Il primo è un erbicida che agisce per
contatto diretto sulle infestanti in germinazione con lo strato erbicida costituitosi sulla superficie del suolo. Risulta inoltre efficace su alcune
infestanti da poco emerse. La sua efficacia pare scarsamente influenzata da ridotta umidità del suolo e da bassa luminosità. Dopo il trattamento non deve essere incorporato al terreno.
Il secondo svolge attività
erbicida di pre-emergenza e post-precoce nei confronti di specie graminacee e dicotiledoni con un meccanismo di azione non comune ai tradizionali erbicidi di pre-emergenza attraverso tre distinte attività: ovvero inibizione della sintesi della clorofilla, arresto della sintesi dei carotenoidi e indizione di una maggiore fotolabilità della clorofilla. Presenta sistemia acropeta, nonché un rapido assorbimento da parte delle infestanti in germinazione, dalle quali è assorbito attraverso le radici e i germogli.
Dimetenamid-P appartiene alla famiglia delle clorotiofenacetammidi, posta in
Gruppo HRAK K3, quello degli inibitori della divisione cellulare. È un
erbicida selettivo di pre e post-emergenza precoce per il mais. Agisce sulle malerbe in via di germinazione venendo assorbito principalmente dal coleoptile, ma anche secondariamente dalle prime radici. Risulta selettivo nelle applicazioni di pre-emergenza ed anche in post-emergenza fin alle prime foglie del mais.
Del medesimo
Gruppo K3 del HRAC anche
flufenacet,
petoxamide e
S-metolachlor.
Il primo appartiene alle ossiacetammidi ed è anch'esso un erbicida di
pre e post-emergenza che esplica la sua azione come antigerminello, inibendo la divisione cellulare a livello dei meristemi di accrescimento e del coleoptile delle graminacee. Viene assorbito prevalentemente per
via radicale e attraverso i germogli, per poi essere traslocato in tutta la pianta per via xilematica.
Petoxamide è invece rappresentante delle
cloroacetammidi e risulta efficace contro infestanti
mono e dicotiledoni. Assorbito principalmente dall'ipocotile, dai giovani germogli e dalle radici, agisce inibendo la biosintesi degli acidi grassi e delle proteine, interrompendo conseguentemente la divisione cellulare e l'allungamento dei tessuti.
S-metolaclor è infine una
cloroacetanilide inibente la divisione cellulare. La sua azione ad ampio spettro lo rende tutt'oggi una soluzione apprezzata contro le infestanti divenute resistenti ad altre molecole.
Alcune sostanze attive ricadono poi nel Gruppo HRAC F2. Fra queste molecole si trovano
isoxaflutole e tre sostanze attive della
famiglia dei trichetoni, ovvero
mesotrione,
sulcotrione e
tembotrione.
Isoxaflutolo appartiene alla famiglia chimica dei
benzoil-isossazoli, mostranti azione sulla biosintesi dei carotenoidi, ed è un erbicida di pre emergenza attivo per assorbimento radicale su
infestanti in fase di germinazione o da poco sviluppate. Prevalentemente efficace sulle dicotiledoni esplica buona azione collaterale sulle graminacee annuali, come per esempio la sorghetta. La sua persistenza di 40-50 giorni copre il periodo di sensibilità della coltura alla competizione della
flora infestante.
I tre trichetoni inibiscono dell'enzima
4-idrossifenil-piruvato-diossigenasi interrompendo anch'essi la sintesi dei carotenoidi: in tal modo la clorofilla, privata dei pigmenti fotoprotettori, è ossidata dai radicali liberi generati dal processo fotosintetico stesso. Assorbiti prevalentemente per
via fogliare e secondariamente per via radicale, vengono traslocati per via xilematica e floematica, motivo per il quale in alcuni formulati commerciali possono essere presenti in miscela con sostanze attive tradizionalmente utilizzate nei
diserbi di post-emergenza.
Pendimetalin appartiene invece alla famiglia delle dinitroaniline ed è categorizzato in Gruppo HRAC K1, inibendo il processo di
assemblaggio dei microtubuli nella fase di divisione cellulare. Erbicida selettivo ad azione sistemica, controlla diverse malerbe annuali inibendone la germinazione dei semi e lo sviluppo dei germinelli. Le infestanti sono controllate inoltre nello stato di plantula, a condizione che le
graminacee non abbiano superato lo stadio di 1-1,5 foglie e le
dicotiledoni lo stadio di 2-3 foglie vere.
Erbicida storico per il mais,
terbutilazina è ormai commercializzata
esclusivamente in miscela con altre sostanze attive, vedendosi
ridurre nel tempo dosi e superfici di impiego. A spiccata azione dicotiledonicida, terbutilazina è una triazina appartenente al Gruppo HRAC C1, inibendo la fotosintesi a livello del fotosistema II.
Infine, giunge
tiencarbazone metile, sostanza attiva erbicida appartenente al gruppo dei
aril-triazolinoni che agisce inibendo l’enzima acetolattato sintetasi (ALS). Assorbita per via fogliare e radicale, è dotata di ottima attività residuale ed esplica la propria efficacia nei confronti di un ampio spettro di specie infestanti, sia dicotiledoni sia graminacee annuali. Buona anche la selettività.
"Appuntamento con la fitoiatria" è una serie di articoli tematici che AgroNotizie ha deciso di dedicare a specifici aspetti della difesa fitosanitaria, spaziando sui mezzi di difesa utilizzabili contro patologie, parassiti e infestanti chiave delle più importanti colture agrarie.
Le sostanze attive riportate negli articoli sono quelle reperibili in banca dati Fitogest® alla data di pubblicazione degli articoli, aventi regolare autorizzazione su colture e avversità.
Disclaimer: gli articoli di questa serie vanno intesi come fotografia dello stato dell'arte in Fitogest® al momento della redazione degli articoli stessi. Regole seguite per la redazione degli articoli:
1) le sostanze attive vengono elencate per come risultano in banca dati Fitogest®, se iscritte in Annex I, indipendetemente dal fatto che esistano o meno formulati commerciali autorizzati in Italia;
2) la ricerca è impostata sulla base di un doppio filtro: ovvero per "coltura" (es. frumento) e per "azione svolta" (es. diserbante). Ogni altro filtro (classificazione, pittogrammi, intervallo di sicurezza etc.) è stato volutamente escluso al fine di semplificare gli articoli, tenendone valido eventualmente solo uno a seconda delle finalità dell'articolo (es. frumento: classificazione HRAC);
3) i nomi delle molecole sono quelli riportati nelle etichette ministeriali. Non verranno usati sinonimi;
4) non vengono riportate miscele, ma solo le singole sostanze attive;
5) gli articoli non hanno finalità di consiglio tecnico, né di suggerimento commerciale.